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Una gita da mediano
di Matteo Mazzantini

Il Barone, perfetto compagno di stanza

Canberra, domenica 19 ottobre 2003

Piove. Dopo la colazione, ci siamo rifugiati nel nostro circolo Arci, quello allestito al primo piano.
Abbiamo trovato, diviso e divorato un "Corriere dello Sport", quello uscito il giorno dopo la partita contro gli All Blacks. Come sarà arrivato, su una barca a remi?
Nell'era della comunicazione in tempo reale, globale e tutto quello che finisce in ale, anche banale, il massimo che ci possiamo godere è il quotidiano di una settimana fa.
Poi pranzo e pomeriggio libero.
Io sono andato a comperare qualche cd, con il Barone, al secolo Andrea Lo Cicero.
AC/DC, Ben Harper, la colonna sonora di un film, più un paio di regali che non posso svelare. I cd costano dai 10 dollari in su, ma siccome il dollaro australiano vale sì e no mezzo euro, il prezzo è conveniente.
Il Barone è il mio compagno di stanza e anche di vasca, quella dove ci tuffiamo insieme al ghiaccio.
Bel tipo, il Barone. Eccezionale nelle pubbliche relazioni. Gli piace parlare, chiacchierare, farsi fotografare. Sulla strada, basta che lo fermino, e lui è felice. Anche se si tratta di un vigile, che vuole fargli una multa.
Quando gli chiedono un autografo, lui firma: "Lo Cicero Vaina Andrea n.1". Prima il cognome, anzi, i cognomi, come fanno i carabinieri sui loro verbali. E il n.1 è sì il suo numero di maglia, da pilone, ma anche l'obiettivo, un po' ambizioso, che lui si pone: diventare il numero 1, appunto, il migliore.
L'unico inconveniente è che per fare l'autografo ci mette un quarto d'ora.
Di notte il Barone è un perfetto inquilino: prima di coricarsi si lava i denti e le ascelle, fa perfino il bidet, e non russa.
Il peggiore è Gert Peens: siccome dorme poco, o si sveglia continuamente, allora accende la tv, spara il volume alto, e se gli dici "dai, abbassa un po'", ti guarda fisso negli occhi fino a farti passare qualsiasi accenno di stanchezza e a farti venire un po' di apprensione.
Poi c'è Marco Bortolami che parla nel sonno, Denis Dallan che digrigna i denti... insomma, un bel circo.
E' ufficiale: Canberra è stata invasa dai gallesi.
Pelle sole-repellente, pance a damigiana ma di birra, cori in una lingua medievale incomprensibile, maglie rosse che sembrano i garibaldini.
Per noi la parola d'ordine è: battere il Canada. Alessandro Troncon sta bene: sono contento per lui, un po' meno per me.
Giocare seduti non è la mia specialità.

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